Riduzione degli aghi su pino nero

Il pino nero giapponese ‘Kuromatsu’ (Pinus Thunbergii) è una delle varietà tipiche del bonsai giapponese, ma presentando un ago molto lungo, per essere mantenuto in forma bonsai richiede l’applicazione di una tecnica specifica finalizzata alla riduzione dell’ago.

Tale tecnica denominata Tambaoo si basa sul taglio estivo del germoglio (mekiri) che stimola l’emissione di una seconda vegetazione. Le foto documentano l’intervento  effettuato su questo pino nero (da giugno a Novembre).

Stato della vegetazione a fine Giugno 2018 e taglio dei nuovi germogli:

Stato delle nuove gemme al 04 agosto 2018:

Stato della seconda vegetazione al 31 ottobre 2018 e pulizia degli aghi vecchi, ora è pronto per la legatura.

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Pulizia Shari

Il termine “shari” indica parti di legno secco sul tronco. Anche in natura, soprattutto in alta montagna, è facile riscontrare sugli alberi parti secche che derivano da urti, frane o disseccamento di alcune parti per cause naturali. In queste zone la corteccia muore o viene strappata ed emerge il legno chiaro sottostante (durame), che rappresenta l’ossatura/il sostegno della pianta.

Il termine giapponese significa appunto osso. Questa caratteristica testimonia le passate ferite, le cicatrici formatesi sull’albero e quindi un ambiente di crescita sofferto. Le parti secche si possono anche creare artificialmente con tecniche specifiche purché appaiano del tutto naturali.

Il legno secco però, esposto all’acqua e all’umidità si degrada facilmente, pertanto è necessario trattarlo e mantenerlo pulito sia per ragioni estetiche ma soprattutto per conservarlo nel tempo ed evitare che marcisca.

Ecco 2 esempi di pulizia su Abete rosso e Gienpro:

Mekiri su Pinus Nero giapponese

Mekiri letteralmente “taglio del germoglio” è l’operazione principale della tecnica denominata Tambahoo che prevede anche la successiva selezione delle nuove gemme e l’eliminazione autunnale degli aghi vecchi.

Da alcuni anni sto recuperando questo esemplare di Pinus Thunbergii, dopo il rinvaso e il recupero di vigore la stagione scorsa è stato concimato e lasciato libero di vegetare producendo aghi lunghi 20 cm circa.

Quest’anno è pronto per rispondere adeguatamente a questa tecnica che ha lo scopo di ridurre la lunghezza degli aghi per proporzionarli alle dimensioni della pianta. Il taglio dei germogli è avvenuto il 28 Luglio e ad 1 mese di distanza i nuovi germogli cominciano ad allungarsi.

Fagus sylvatica: sfoltimento estivo

Lo sfoltimento estivo del Faggio è un’operazione essenziale per la formazione a bonsai di questa essenza. La potatura a 2 gemme e la riduzione delle foglie esterne più grandi consente un maggior irraggiamento della ramificazione interna oltre che lo sviluppo di una ramificazione fine e ravvicinata.

Ho in coltivazione questo Faggio da ormai 10 anni e produce stabilmente internodi di 1 cm di lunghezza, necessari per aumentare anno dopo anno la ramificazione fine.

Sfoltimento estivo su Fagus sylvatica

Questa operazione è necessaria sugli esemplari maturi che hanno una struttura della ramificazione già formata ed ha lo scopo di migliorare l’irraggiamento delle zone interne alla chioma per non perdere gli importantissimi rami interni.

E’ anche il momento per controllare la lunghezza dell’internodo che si è ottenuta con la cimatura primaverile e verificare così se si è operato nel modo e nel periodo corretto.

Come in questo caso il risultato è stato ottimo, nella parte apicale ho ottenuto internodi di 1 cm e anche meno. Questa tecnica ripetuta negli anni consente di aumentare esponenzialmente il numero dei rametti ottenendo una ramificazione estremamente fitta e ravvicinata, necessaria per creare Bonsai di alto livello.

Evoluzione Pino Rosso Densiflora.

Ho acquistato questo pino ne Marzo 2014 dall’amico Alessandro Bovio. La pianta di provenienza giapponese aveva un bel tronco movimentato e con corteccia molto vecchia E’ difficile trovare piante sottili e allo stesso tempo vecchie. La impostai subito sfruttando tutti i rami ma la parte alta non mi convinceva così l’inverno successivo capitozzai l’apice sostituendolo con un giovane rametto secondario.


Questa estate ho potuto esporla a Monaco (anche se l’apice è ancora troppo giovane) … ma la chioma è ancora pesante per un Bunjin quindi probabilmente il primo ramo a breve se ne andrà.

Sviluppo del Pino Silvestre

Ho iniziato a lavorare questo Pino Silvestre nel 2010. Allora era un materiale totalmente grezzo e di recente raccolta, l’ho impostato la prima volta nel 2011 durante il mio 10° corso alla Scuola d’Arte Bonsai nella giornata dedicata alla piegatura dei grossi tronchi. Adesso, dopo un paio di rinvasi e legature e alcuni anni di infittimento è pronto per una nuova rifinitura di dettaglio.