Il termine “shari” indica parti di legno secco sul tronco. Anche in natura, soprattutto in alta montagna, è facile riscontrare sugli alberi parti secche che derivano da urti, frane o disseccamento di alcune parti per cause naturali. In queste zone la corteccia muore o viene strappata ed emerge il legno chiaro sottostante (durame), che rappresenta l’ossatura/il sostegno della pianta.
Il termine giapponese significa appunto osso. Questa caratteristica testimonia le passate ferite, le cicatrici formatesi sull’albero e quindi un ambiente di crescita sofferto. Le parti secche si possono anche creare artificialmente con tecniche specifiche purché appaiano del tutto naturali.
Il legno secco però, esposto all’acqua e all’umidità si degrada facilmente, pertanto è necessario trattarlo e mantenerlo pulito sia per ragioni estetiche ma soprattutto per conservarlo nel tempo ed evitare che marcisca.
Ecco 2 esempi di pulizia su Abete rosso e Gienpro:
L’ha ribloggato su Wolf's Birding and Bonsai Blog.
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