Lo spirito del Bonsai tradizionale Giapponese

Questo bellissimo video pubblicato dall’americano Bjorn Bjorholm esprime perfettamente l’atmosfera e le sensazioni che il Bonsai dovrebbe trasmettere a chi lo pratica.
Mi ha fatto tornare alla mente gli insegnamenti del Maestro Ando: “Il Bonsai in Giappone è considerato una disciplina Spirituale, si praticano queste discipline tradizionali per arricchire la propria spiritualità e trovare un benessere interiore. Chi pratica il vero bonsaiDo cerca la bellezza spirituale e la calma interiore, non ha nessun interesse perciò che è appariscente.

Ando durante i corsi citava spesso il suo maestro Hamano Motosuke che diceva: “Il bonsai Va praticato per sé stessi, per goderne per conto proprio, non per andare ai concorsi e vantarsi con gli altri.

Questo è lo spirito del Bonsai tradizionale giapponese legato alla filosofia Zen. Le atmosfere riprese nei dintorni del tempio Buddista sul monte Koya (Koya san) rispecchiano perfettamente lo spirito di questa filosofia che attraverso la percezione dell’armonia della Natura porta alla calma e alla serenità interiore.

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Hiroshi Takeyama Bonsai collection, Special exhibition

Questa è la stagione ideale per apprezzare al meglio la bellezza della ramificazione delle Caducifoglie. Proprio in questi giorni al BonsaiArt Museum di Omya è stata allestita una Speciale esposizione dedicata alla collezione di Hiroshi Takeyama, considerato uno dei maggiori esperti di caducifoglie del Giappone.

Voglio riproporre alcuni di questi capolavori assoluti che mi hanno molto colpito per la maturità raggiunta e l’estrema naturalezza che esprimono. Molto famosa e apprezzata è la sua Zelkova in stile Hokkidachi (scopa rovesciata) dalla ramificazione veramente straordinaria, semplicemente perfetta.

Di fronte alla struggente bellezza di questi capolavori d mi rendo ancora più conto di quanto il mondo del Bonsai in Italia sia esageratamente dominato dalle conifere, uniche protagoniste o quasi, di esposizioni e dimostrazioni.

Mi fa piacere ricordare di aver incontrato Mr. Takeyama nel 2007 quando il maestro Suzuki lo invitò, in veste di Presidente della Nippon Bonsai Association, come ospite d’onore assieme al compianto Daizo Iwasaki al Congresso internazionale della Scuola d’Arte Bonsai tenutosi ad Arona. In quell’occasione Mr. Takeyama fece una dimostrazione realizzando un bosco di Faggi su lastra (una delle sue specialità) e dando dimostrazione di grande sensibilità e competenza.

All’epoca era quasi sconosciuto in Italia ma oggi, vedendo l’esposizione dadicata ai suoi capolavori, mi rendo conto della lungimiranza di Suzuki che volle portarci l’esperienza diretta e la conoscenza di un Grande del Bonsai Giapponese.

Link:

OmiyaBonsaiArtMuseum su Facebook

Congresso Arona: www.scuolabonsai.it

Estetica e Filosofia del Bonsai

“Il Bonsai in Giappone è considerato una disciplina Spirituale, si praticano queste discipline tradizionali per arricchire la propria spiritualità e trovare un benessere interiore” Keizo Ando.

“Migliorare passo per passo con pazienza, costanza e impegno, chi vuole subito avere il bonsai non è in grado di comprendere il vero spirito del Bonsai” Hideo Suzuki. 

Questi due brevi aneddoti accennano a quella che è la filosofia del Bonsai che mi è stata trasmessa.

Il senso estetico occidentale è totalmente diverso da quello giapponese,  questo implica che chi  vuole praticare il bonsai come forma artistica deve studiare e comprendere i concetti estetici delle arti tradizionali giapponesi: vuoto (mu), Wabi- Sabi, asimmetria e concezione Yin delle cose.vuoto

Il Maestro Ando ci ha detto:”La comprensione del Wabi-Sabi non si ottiene con l’intelletto o la logica ma con la sensibilità interiore. E’ una sensazione intima e profonda dell’anima”.

Questo fa capire come questi concetti non siano sono solo estetici ma anche profondamente spirituali.

L’estetica tradizionale giapponese è derivata dalla filosofia Zen, che ha fortemente permeato e influenzato tutte le forme d’arte tradizionali.Ryoanji

La filosofia Zen ricerca l’essenza stessa delle cose e dell’individuo, rifuggendo tutto ciò che è superfluo, dando grande importanza al concetto di vuoto/nulla (mu).

Il vuoto nella cultura occidentale ha poca o nessuna importanza mzazenentre in oriente il vuoto è più importante del pieno. Scopo dello Zazen (meditazione seduti) è annullarsi, liberare la mente, cercare il mu (la non mente) per trovare un senso di pace e tranquillità, arrivare così all’essenza intima di se stessi e trovare il benessere spirituale.

Da questa filosofia deriva un’estetica che dà più importanza alle parti nascoste, si apprezzano di più gli elementi che stanno dietro, in penombra rispetto a ciò che sta davanti in piena luce.

“La cultura Giapponese è definita Yin (ombra) ,puramente spirituale, mentre quella occidentale è Yang (sole). I giapponesi hanno quindi sviluppato una sensibilità molto particolare strettamente legata alla Natura ed ai cambiamenti stagionali, hanno sempre vissuto fondendosi con la Natura e considerando l’uomo parte integrante di essa.

“Nel Giappone tradizionale si è quindi sviluppato un senso estetico molto particolare WABI-SABI che porta a preferire cose sobrie e semplici, non appariscenti e vistose.toko5

Anche nel Bonsai si cerca quindi di esprimere una bellezza sobria e raffinata (Miyabi) educando il nostro occhio ad una nuova sensibilità.

Il Maestro Ando ci ha detto: “La caratteristica della cultura giapponese è la DELICATEZZA. Più che guardarlo con gli occhi, il bonsai va guardato col cuore, con l’anima per comprendere il lato artistico; deve suscitare emozioni”.

E’ importante comprendere la “Bellezza del vuoto” e l’assimmetria, come creare il vuoto giusto e comprendere il Wabi-Sabi ed il segreto di come si crea la sensazione di Wabi Sabi sulle piante.
Nel Bonsai tradizionale giapponese e nella scuola di Hamano questi aspetti sono considerati le fondamenta dell’Arte Bonsai e per tale motivo Hideo Suzuki decise di introdurre nel programma didattico della scuola d’arte, corsi specifici dedicati a questi temi. Fu il primo in Europa ad introdurre ed insegnare questi concetti:

8° Corso: Wabi – Sabi e lo stile Bunjin

11° Corso: La bellezza del vuoto

14° Corso: Il pensiero e la cultura giapponese

15° Corso: Filosofia giapponese, lo Zen e il giardino

Ando, che ha condiviso e mantenuto invariato il programma didattico di Suzuki e ci ha confermato che anche in Giappone nessuno dei professionisti insegna e spiega ai giovani questi concetti. L’Oyakata prende con sè gli allievi (deshi) che vivono con lui e apprendono lavorando e guardando il maestro ma NULLA viene spiegato.

Sono grato ai miei maestri per avere condiviso con noi le loro conoscenze, a loro trasmesse dal maestro Hamano Motosuke, ed averci permesso di aprire gli occhi sullo vero Spirito del Bonsai tradizionale giapponese tramandato dagli antenati di Hamano.

Verità nel Bonsai:Un Bonsai deve essere vero e coerente, è importante impostarlo perché sia autentico e Naturale in modo che la sua Bellezza possa durare nel tempo.Keizo Ando.